ANDRIA | Polizia Municipale: 30 nuovi agenti attinti da una graduatoria sotto inchiesta

2011-02-17 9

ANDRIA | Polizia Municipale: 30 nuovi agenti attinti da una graduatoria sotto inchiesta Possono essere assunti i nuovi agenti che parteciparono a una serie di concorsi-farsa del Comune di Andria: la sentenza dell'inchiesta non è definitiva e questi sono i risultati. Ecco cosa si diceva nel 2009, 5 anni dopo lo scoppio del caso: "Si è chiuso ieri con 11 condanne, di cui alcune a pene piuttosto pesanti, e 21 assoluzioni il processo per i «concorsi truffa» di polizia municipale tenutisi ad Andria tra il 2001 e il 2003, che hanno visto implicati vigili, dirigenti ed ex amministratori comunali. Uno scandalo senza precedenti, che nell'aprile 2003 travolse l'amministrazione di centrosinistra al Comune di Andria, guidata dall'allora sindaco Vincenzo Caldarone, con sette arresti eccellenti: in manette finirono l'allora assessore alla Polizia municipale Vito Malcangi (condannato a 6 anni e 6 mesi di reclusione), il comandante del corpo Francesco Paccione (8 anni), i marescialli Domenico Ruotolo (8) e Paolo Loconte (assolto perché il fatto non sussiste), la funzionaria dell'ufficio Licenze Concetta Guicciardini (6), il dirigente degli Affari Generali Agostino Balducci (6) e il comandante dei vigili di Martina Franca, Antonio Cito (6), che aveva presieduto la commissione d'esame per il concorso. I giudici Cesarea Carone, Francesco Messina e Lorenzo Gadaleta hanno riconosciuto l'esistenza dell'associazione a delinquere a carico di Paccione, Malcangi, Ruotolo, Guacciardini e Balducci; mentre hanno dichiarato prescritto il reato di abuso d'ufficio commesso da diversi imputati; e annullato la validità di alcuni atti relativi ai concorsi, con la cancellazione di alcuni nomi dalla graduatoria formatasi a seguito di quei concorsi. Secondo l'accusa sostenuta dal pm Giuseppe Maralfa sia la selezione interna, per assumere il nuovo comandante, sia il concorso esterno per reperire nuovi 13 vigili erano stati una sorta di 'concorsi farsa per spartirsi la torta'. Tanto che in qualche caso non serviva nemmeno la conoscenza della lingua italiana." Fonte: http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it